Recentemente sono morte quattro persone in Italia dopo aver contratto la West Nile. Ecco cosa devi sapere sul virus.
La West Nile è un’infezione trasmessa all’uomo a causa delle punture di zanzara. Un uomo di 83 anni è morto in Veneto a causa di una grave forma di encefalite, provocata appunto dal virus West Nile. Il virus in questione rientra nella famiglia dei Flaviviridae. Fu scoperto per la prima volta nel 1937 in Uganda.
Si tratta di un virus diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ultimamente, il virus sta sbarcando anche in Italia. Secondo l’istituito di Sanità, il caso della morte dell’83enne sarebbe un caso isolato, in quanto il virus è potenzialmente mortale soltanto per anziani e soggetti deboli. In genere, il virus è asintomatico.
Il suo nome significa letteralmente “Febbre del Nilo”. Nel 2020, il virus ha provocato cinque morti. I vettori del virus sono uccelli e zanzare, che tramite le punture, trasmettono la malattia all’uomo. Durante gli ultimi anni, la West Nile sta circolando in Italia, specialmente nelle zone del nord.
Secondo quanto spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), la grande maggioranza delle persone colpite dal virus non riportano sintomi. Per quanto riguarda i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei.
Le regioni principalmente colpire dal virus
Tra le regioni italiane, Veneto ed Emilia Romagna sono quelle più colpite, ma alcuni casi si sono verificati anche in Piemonte. Nella Penisola italiana è presente soprattutto nel bacino del Po e in Friuli Venezia Giulia. Nonostante la siccità abbia ridotto il numero delle zanzare, l’infettività rimane ancora alta.
Durante gli ultimi giorni in Italia si sono verificate quattro morti per la West Nile. Su Sky TG24, Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, ha parlato del virus. “Il virus West Nile nella maggior parte dei casi causa una malattia asintomatica, solo uno su 8 sviluppa una malattia febbrile molto simile all’influenza, quindi con mal di testa, febbre, spossatezza, male alle ossa. E una persona su 200 infette in genere sviluppa una malattia molto grave con interessamento del sistema nervoso centrale, encefalite e in alcuni casi anche conseguenze gravi con danni permanenti o decesso, specialmente nelle persone anziane”.
E spiega che “Per proteggersi bisogna utilizzare repellenti e zanzariere”. Il Direttore del Dipartimento di Medicina ha spiegato che si tratta di “un flavivirus, un virus a singolo filamento di Rna, da non confondere in alcun modo col coronavirus. Ha similitudini col virus della febbre gialla, con Zika, con Dengue”. Per quanto riguarda i repellenti più adatti, “Ce ne sono tanti molto efficaci, e poi le zanzariere di notte, se ci si trova ad abitare in una zona con molte zanzare”. In altre parole, “si deve evitare di farsi pungere, fondamentalmente”, ha dichiarato.